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Bitecare® – La soluzione naturale contro la Tingide del Platano

Il termine “endoterapia” identifica la pratica finalizzata all’introduzione di una soluzione antiparassitaria o nutritiva all’interno dei vasi linfatici degli alberi, di modo che la linfa possa traslocarla in maniera naturale in tutti i distretti. L’endoterapia si distingue nettamente dalle irrorazioni alla chioma sia per le quantità di prodotti impiegati, nettamente inferiori, sia per la persistenza d’azione assai più prolungata. Si stima infatti che una latifoglia sottoposta a intervento endoterapico possa conservare le sostanze per almeno 12 mesi, mentre per le conifere si parla addirittura di anni.

Di contro, nel tempo l’endoterapia ha avuto anche alcuni risvolti negativi, soprattutto per quanto riguarda i metodi applicativi. Per l’introduzione dei fluidi nutrienti o terapeutici nei tessuti sottostanti la corteccia ci si avvaleva di una punta da legno e annesso trapano.

La rivoluzione in tal senso è giunta con il sistema Bitecare, il quale non prevede alcuna lesione permanente ai tessuti vegetali bensì, mimando ciò che avviene in ambito medico, permette una semplice perfusione di liquidi nei tessuti vascolari per mezzo di un ago estraibile. Il tessuto legnoso non viene quindi asportato, minimizzando anche i rischi di infezioni secondarie. Inoltre, attraverso questo speciale ago che separa le fibre esercitando un attrito minimo, si può agire tranquillamente sfruttando la pressione atmosferica evitando di applicare forze esterne per l’introduzione di liquidi. Tale aspetto consente di usare il termine “infusione” in sostituzione al termine “iniezione”.

I trattamenti effettuati secondo la filosofia Bitecare consentono di infondere nutrienti ma anche molecole insetticide o acaricide per il controllo delle principali avversità delle specie arboree. Un significativo vantaggio deriva dal fatto che l’operatore può condurre le infusioni sul fusto ad altezza uomo o direttamente sui cordoni radicali senza alcuna necessità di mezzi o equipaggiamenti a supporto. Infatti, mentre i trattamenti classici per aspersione di una sostanza fitosanitaria alla chioma richiedono l’allestimento di un cantiere e la sua messa in sicurezza, l’endoinfusione prevede solo brevi manovre per l’inserimento degli aghi e la loro successiva estrazione.

La casistica della Tingide dei platani

Corythucha ciliata Say è una specie altamente invasiva appartenente alla famiglia delle Tingidae che colpisce elettivamente i platani (Platanus spp.), sebbene occasionalmente possa cibarsi su Broussonetia papyrifera, Carya spp. e Fraxinus spp. I platani sono storicamente utilizzati come alberi ornamentali in parchi, giardini e lungo i viali stradali, dove offrono ombra a veicoli e pedoni. Una presenza massiva della tingide, oltra a causare un danno agli alberi colpiti lasciandoli parzialmente o totalmente defogliati, determina anche un significativo disagio alla popolazione nelle aree urbane.

Il rilevamento di C. ciliata può essere effettuato con un monitoraggio regolare durante l’estate, al fine di intercettare le tre generazioni annuali. Gli adulti, le ninfe e le uova sono facilmente visibili sulla superficie inferiore delle foglie dell’ospite e, se vengono disturbati, si lasciano cadere a terra. L’insetto adulto è lungo in media 3 mm e largo 2 mm ed è facilmente riconoscibile dalle coperture delle ali e dal pronoto in quanto manifestano una tessitura simile al pizzoGli adulti svernano sotto le placche della corteccia degli alberi ospiti, poi in aprile fuoriescono dal rifugio e salgono al fogliame per nutrirsi per almeno dieci giorni. Successivamente, verso la fine di maggio, le femmine cominciano a ovideporre sulla superficie inferiore delle foglie.  Le ninfe che si sviluppano dalle uova e gli adulti perforano le cellule delle foglie per estrudere i contenuti cellulari. Nella prima metà di giugno è possibile osservare delle caratteristiche depigmentazioni sulle foglie come prima indicazione dell’infestazione; successivamente le foglie assumono colorazione bronzea o clorotica.

Grazie all’endoinfusione, è possibile proteggere i platani da C. ciliata per un periodo abbondantemente protratto nel tempo. L’applicazione su platano può essere effettuata in primavera, quando la chioma è ben sviluppata, fino alla fine di giugno. Trattandosi di una specie con legno a porosità diffusa, viene consigliato l’utilizzo dell’ago di lunghezza intermedia (ago 53 mm), sufficiente per penetrare i tessuti dell’alburno per circa 2 cm. L’endoinfusione può essere effettuata contemporaneamente in più punti lungo la circonferenza del tronco, solitamente ogni 30-35 cm.

Il prodotto insetticida per l’applicazione endoterapica contro la tingide del platano si chiama Micromegas®, un prodotto specifico per questi interventi a base di abamectina. L’assorbimento su platano è estremamente veloce anche grazie all’impiego del veicolante Sapjet® HD.

Sapjet® HD consente di ottenere una soluzione molto simile alla linfa e quindi particolarmente “apprezzata” dalla pianta sottoposta a intervento. Questa particolare formulazione liofilizzata e oggetto di brevetto, si addiziona alla semplice acqua demineralizzata prima di aggiungere l’insetticida. Una volta ultimato l’assorbimento del prodotto insetticida, si rimuovono con facilità gli aghi inseriti al tronco. Si consiglia infine la disinfezione del punto di inserzione con Propolis, un estratto naturale in soluzione acquosa, che favorisce anche la cicatrizzazione. Grazie alla minima invasività del sistema Bitecare®, i tessuti distanziati cicatrizzano spontaneamente nel giro di qualche settimana.

La presenza di piccole macchie biancastre (depigmentazione) sulla superficie superiore della foglia è un chiaro sintomo dell’infestazione da parte di C. ciliata.
Un adulto di tingide.

Un trattamento reale

EnerBite® è un concime liquido binario PK 11-7.3, la cui particolare combinazione dei composti fosfo-potassici è stata espressamente ideata per soddisfare le specifiche esigenze inerenti alla tecnica della endoinfusione.

EnerBite® viene rapidamente assorbito e prontamente traslocato all’interno della pianta. La rapidità di veicolazione è connessa all’elevata mobilità e al basso peso molecolare dei suoi componenti. Essi, infatti, possiedono una doppia sistemia, in quanto possono essere traslocati sia attraverso i vasi xilematici dell’albero (per esempio, verso le foglie o le gemme) sia nella linfa floematica (per esempio, verso le radici o altre aree di utilizzo/accumulo). In combinazione con la presenza di micronutrienti (in particolare Cu, Fe, Mo), selezionati per la particolare applicazione, l’endoinfusione con EnerBite® si traduce in un tangibile miglioramento dello stato nutrizionale dell’albero e in un immediato incremento della vigoria delle piante trattate.

EnerBite® stimola inoltre la formazione di particolari complessi organici e di intrinseci meccanismi naturali di difesa endogena (es. produzione di fitoalessine, ormoni coinvolti nella difesa, enzimi litici, …), incrementando dunque la resistenza della pianta ad avverse condizioni siano esse di natura biotica (es. agenti patogeni, attacchi da parte di insetti) o abiotica (es. siccità, freddo…). In particolare, alcuni studi ne hanno dimostrato anche l’efficacia nella lotta integrata contro Phytophthora spp. I suoi componenti sono noti anche per essere efficaci, tramite applicazione endoterapica, nella prevenzione o riduzione della diffusione dell’infezione di molti patogeni, come Armillaria sp., Venturia inaequalis e Verticillium sp.

L’efficacia di EnerBite® è stata dimostrata attraverso test condotti con rigore scientifico e pubblicati dall’Università degli Studi di Padova. Uno studio, in particolare, ha fatto emergere come una singola applicazione su castagno possa prevenire lo sviluppo di Phytophthora cinnamomi e rallentarne la diffusione. Phytophthora cinnamomi è uno dei due patogeni in grado di generare il cosiddetto “mal dell’inchiostro del castagno”, considerata una delle malattie più distruttive per Castanea sativa. P. cinnamomi, in particolare, è un Oomicete terricolo che attacca le giovani radichette, per poi svilupparsi all’interno delle radici, spingendosi generalmente fino alla base del fusto. I castagni affetti dal mal dell’inchiostro manifestano sintomi di microfillia, disseccamento delle branche distali, presenza di cretti alla base del tronco e di necrosi, in taluni casi emissione di tannini, declino graduale fino alla morte. Fortunatamente il trattamento endoterapico a base di EnerBite®, inserito all’interno di un piano di gestione integrata, permette di affrontare il problema in maniera estremamente efficace, soprattutto quando applicato in maniera preventiva o tempestiva allo sviluppo dei primi sintomi. Il prodotto è particolarmente indicato per il trattamento di piante arboree site in viali alberati, parchi pubblici, giardini, con particolare riguardo agli “alberi storici”. Il profilo ecologico di EnerBite® e la modalità di applicazione lo rendono ideale per l’uso nel contesto urbano. Anche alcuni magnifici castagni centenari presenti nei Parchi Reali inglesi (Royal Parks) sono stati trattati tramite endoinfusione con il sistema Bitecare. In occasione del workshop intitolato “Greenwich park sweet chestnut dieback: soil assessment approaches”, EnerBite® è stato infatti impiegato per salvaguardare alcuni dei più bei castagni d’Inghilterra.

Castagni nei Parchi Reali inglesi a Greenwich colpiti da Phytophthora sp., in diversi stadi di sofferenza.
Trattamento di endoinfusione a base di EnerBite® sui castagni dei Parchi Reali.

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